UN VIAGGIO SONORO ATTRAVERSO I PIANETI DEL SISTEMA SOLARE.
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Ecco HARMONICES MUNDI, il secondo album di musica per campane tibetane ad opera di Suono Infinito! Nel nuovo lavoro di Giovanni Del Casale le “Singing Bowls” evocano l’essenza inafferrabile della Musica delle Sfere; toni, intervalli e atmosfere scorrono, si uniscono e si separano, senza soluzione di continuità. Per questo motivo l’album è composto da una traccia unica della durata di circa 47’47”, all’interno della quale l’ascoltatore potrà riconoscere i diversi paesaggi che gli appariranno durante il viaggio.
A bordo di un’astronave armonica (come quella che sembra comparire sulla copertina del CD) esploreremo il nostro sistema solare, le forme e le energie che lo abitano, seguiremo “traiettorie impercettibili” fino al ritorno a casa, una “home” rinnovata e purificata.
L’album è stato ideato, eseguito e prodotto da Giovanni Del Casale, con il prezioso sostegno di Daniele Sinigallia che ne ha curato con maestria la registrazione e il missaggio.
Harmonices Mundi
Traccia unica, durata 47’47”
Giovanni Del Casale: campane tibetane, campane tubolari, gong, sintetizzatori, editing digitale.
Registrato presso “Gli Artigiani Studio” Roma tra il 2022 e il 2023 da Daniele Sinigallia (Dansin Sound).
Copertina a cura di Suono Infinito e Jolanda Lally Murero (Majo Om)
Foto di Virginia Farina
Grazie di cuore a Marjorie Maitri Biondo e Daniele Sinigallia (Mantramode),
Jolanda Lally Murero (Majo Om) e Virginia Farina per il sostegno e l’amicizia.
SUONO INFINITO 2023
Tutti i diritti riservati
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“Harmonices Mundi” (in latino Le armonie del mondo) è ispirato all’omonimo trattato di Johannes Keplero edito nel 1619. Il matematico tedesco scoprì le leggi che regolano i movimenti dei pianeti mettendole in relazione con gli intervalli musicali, aggiornando così l’antica teoria della “Musica delle Sfere” formulata da Pitagora.
Secondo Keplero questo principio univa geometria sacra, cosmologia, astrologia, le armoniche e la musica in un’unica visione olistica.
Ciascun pianeta compie il proprio moto di rivoluzione attorno al Sole secondo una certa velocità, alla quale corrisponde una nota musicale; le altezze sonore dei diversi corpi celesti compongono così una “sinfonia cosmica” precisa, ordinata e legata a principi metafisici di grado superiore. Nello studio di Keplero in realtà si dimostra come la velocità angolare dei pianeti non sia costante, bensì fluttui tra un valore massimo e un valore minimo; di conseguenza anche ciascuna nota oscilla tra due altezze Alcuni pianeti viaggiano ad una velocità più regolare come Venere, la cui nota risulta pressocchè fissa, mentre nel caso di Mercurio la nota scivola molto rapidamente come un glissato. Con grande meraviglia, Keplero osservò che il rapporto tra le coppie di velocità angolari corrisponde con buona approssimazione alle proporzioni armoniche!
Nel caso della Terra, la differenza tra velocità angolare minima e massima misurate dal Sole corrisponde all’intervallo di semitono, come quello che intercorre tra il Mi e il Fa. Per Saturno questo rapporto risultava equivalente a una terza maggiore (do – mi), per Marte ad una quinta perfetta (do – sol). Keplero dedusse che, data la continua oscillazione delle intonazione dei vari pianeti, l’armonia assumeva di volta in volta aspetti sia consonanti che dissonanti; in fondo la vita degli umani non è forse una costante ricerca di equilibrio in un flusso di eventi interiori ed esteriori in continuo movimento?
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