Nato a Bangalore (India del sud) l’11 marzo 1929 presso una famiglia di musicisti, Vemu Mukunda dedica la prima fase della sua vita allo studio della musica classica del suo paese diventando un grande virtuoso della Vina, liuto indiano progenitore di tutti gli strumenti a corda indiani.
Successivamente decide di intraprendere gli studi scientifici, scelta che lo porterà a diventare fisico nucleare e a lavorare per alcuni anni a Londra. La passione per la musica lo induce però ad abbandonare una promettente carriera per tornare in India dove, oltre a coltivare gli impegni musicali, avvia una ricerca su alcuni antichi testi post-vedici che lo porteranno a riscoprire una serie di conoscenze relative al Nāda Yoga (Yoga del suono) e ad elaborare un proprio personale metodo musico terapeutico.
Mukunda riallaccia anche i suoi contatti con Londra, dove negli anni si recherà spesso per tenere concerti ma anche conferenze e workshop sugli effetti benefici del suono sulla salute psicofisica dell’uomo. L’approccio laico di Mukunda riscuote un grande interesse e fornisce, forse per la prima volta agli occidentali, la chiave di accesso a insegnamenti tanto antichi quanto ormai dimenticati persino in terra d’origine. A lui si deve, tra le altre cose, la riscoperta del principio della Tonica Individuale e della corretta intonazione del Mantra Om.
Numerosi saranno i contatti anche con l’Italia dove condurrà vari seminari e un corso triennale di formazione in Nadabrahmayoga nei primi anni ‘90.
La sua ricerca termina purtroppo prematuramente: il 4 febbraio 2000 infatti Vemu Mukunda muore a Londra lasciando ai suoi tanti allievi il compito di proseguire e comprovare i suoi studi decennali ricchi di affascinanti scoperte.
(Per le informazioni contenute in questo articolo si ringrazia Riccardo Misto)
Per le immagini: http://digilander.libero.it/azyogaemusica/Vemu%20Mukunda.html